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lunedì 27 ottobre 2025
martedì 21 ottobre 2025
botany 2025
olio su tela, cm 80x60
olio su tela, cm 20x40 dittico
olio su tela, cm 20x20
lunedì 8 settembre 2025
BOTANY_di luce e ombra
dal 4 al 19 ottobre 2025
Si
diventa intimi al mondo dando del tu ad una foglia, al suo cospetto s’impara a
delineare per poi liberare le forme, a respirare l’ombra e la luce, a tessere
con loro una leggera danza.
È L’ombra di una foglia a condurci dalle metafisiche arcate del chiostro di Sant’Agostino, dove si risvegliano i battenti dello studio di Marta, alla corte di Palazzo Ghislieri, per poi varcare, confusa con le nostre, la soglia di vetro e sorvolare le antiche volte che ospitano la mostra BOTANY_ di luce e ombra. È al silenzio di questa piccola ombra in movimento che Alberto Pedri affida il racconto e la scoperta del suo lavoro e di quello di Marta Mancini, intrecciati nei rimandi e nei significati profondi come i rami di un albero. È proprio dai rami di un bosco che Marta, ovvero il suo doppio d’ombra, la raccoglie per farla giocare con i vorticanti pulviscoli di un occhio di luce che illuminano il suo volo tra i quadri appesi, lasciandola poi riposare nelle eteree quinte di carta di Alberto. In questi veli, che ondeggiano dolcemente al nostro passaggio, sono state contornate, dipinte e in parte tagliate a metà o del tutto le foglie raccolte da Alberto nel giardino di casa, il risultato è un moltiplicarsi di ombre che si rispecchiano nei vuoti e nelle pieghe dei ritagli, un’incantata pioggia di foglie di lillà, di quercia, d‘acero e d’acacia, che smaterializza lo spazio interno ricamandolo di ombre, compresa quella di Alberto che firma così la sua opera. Siamo dentro una dimensione contemplativa e di gratitudine verso la varietà che la Natura sa sprigionare anche sotto un piccolo ritaglio di cielo .
Marta
compie un percorso analogo mettendosi in risonanza con la campagna che la
circonda, captandone i suoni, gli umori, gli odori, entrando in sintonia con la
forza e la fragilità, accordando la sua tavolozza ai colori che schiudono le
stagioni; ne nasce un delicato erbario cromatico che si riverbera sulla
tela e sulle carte: il bianco
opalescente e sorgivo della linfa, quello striato di grigio di certe cortecce,
il verde acerbo dei germogli, quello maturo dell’olivo o quello brumoso dei
boschi, i rosa pallidi e setosi dei petali avvolti da rugiada, il tono ambrato
della resina di pino, le ocre e gli aranci smorzati delle foglie d’autunno, il
nero quiescente dei semi. Colori che si mescolano ai suoi vaghi azzurri che sanno di cieli ombrati da
nuvole o di specchi d’acqua leggermente increspati. Ora la sua pennellata si fa
scudo poche volte di una materia turgida e coprente più spesso scorre liquida
sul supporto, vi si adagia o improvvisa un segno incustodito che si sottrae
lasciando un graffio, una selvatica scia. In maniera inattesa Marta si arresta
a volte su tagli obliqui e asimmetrici che lasciano nuda la carta, il vuoto è
cornice e finestra di luce che risalta il velo pittorico, lo sospinge verso chi
guarda o lo allontana, creando slittamenti,
prossimità e distanze.
Come
scriveva Bruno Munari, un altro curioso osservatore bambino del mondo vegetale,
della luce e
dell’
ombra, occorre “sentire qualcosa che ci fa muovere la mano”, Alberto e Marta in
Botany lo sentono.
MARTINA
MAJOLATESI
EXIBART | Botany_di luce e ombra

domenica 15 giugno 2025
∞ leporello ∞
una storia d'amore
Senza il limite della singola pagina del libro tradizionale, questo formato propone una lettura senza interruzioni, come un lungo piano sequenza cinematografico.
Un viaggio di incastri perfetti
momenti senza tempo
infiniti, come il loro sentimento.
domenica 19 gennaio 2025
ospita alcuni dipinti di Marta Mancini
Opere astratte di piccolo formato ma di grande impatto visivo.


























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