L’artista Marta Mancini attraverso una sua installazione, si esprime sul concetto di attesa, di sospensione dal tempo. Con questa installazione nata nel 2016 vorrei rappresentare il
concetto di attesa, di sospensione dal tempo. Spesso viviamo in attesa
che qualcosa accada (oggi più che mai); le nostre aspettative ci
alienano dal reale proiettandoci mentalmente nel futuro. L’attesa è
qualcosa che ci accompagna costantemente facendoci oscillare tra
speranza e tormento, a volte questa inquietudine ci distrae dal vivere
pienamente il presente, altre volte invece rende più sensibile la nostra
coscienza, più vigile e attenta a cogliere le minime sfumature prima
della loro resa al tempo. Credo che la mia ricerca rimandi spesso al
senso del tempo: è come racconto intimo che raccorda il passato al
presente, un guardare avanti e indietro, la necessità di lasciare una
traccia che in quanto tale è presenza e insieme assenza e
perdita. L’urgenza di dialogo e l’attesa come condizioni che ci
accumunano tutti in questo momento particolare e drammatico. Otto opere su carta sorrette da leggii
disposte in cerchio
senza fine né inizio.
Perpetuarsi ciclico, mutevole
di un eterno infinito. Un dialogo senza parole:
di segni, sguardi, pensieri, idee, sentimenti e sensazioni. Il repertorio di colori: al limite del monocromo. L’opera calata in una dimensione che sospende il senso del tempo
inesauribile raccordo tra il non c’è più e il ci sarà.
PRESENTE La cultura è la membrana attraverso cui passa
la nostra intera vita: volente o nolente significa le cose e filtra
sensazioni, pensieri, tempi del quotidiano, dell'ordinario e dello
straordinario. Non sempre, ma spesso, lo fa in determinati spazi,
luoghi, ambienti, e secondo ritmi e tempi codificati. Pensiamo ai
teatri; musei; spazi pubblici; sale; festival ed eventi. Oggi che queste
occasioni sono sospese, viene a mancarci un orizzonte. La Mole mette a
disposizione delle istituzioni culturali, dei musei, dei teatri, dei
festival, degli operatori e delle associazioni uno spazio digitale, che
ha lo scopo di dare voce a tanti per far sì che, anche a distanza, si
senta la comunità, il legame. Dialoga con noi se hai bisogno di informazioni o suggerimenti.
Il nostro staff ti risponderà all’indirizzo presente@lamoleancona.it PRESENTE _ dialogo sospeso_marta mancini https://www.lamoleancona.it/la-mole/
giovedì 2 aprile 2020
COMPENDIO DEL TEMPO SOSPESO
Artista del giorno: Marta Mancini
Così l’artista presenta il proprio lavoro:
<< “Dialogo sospeso_in attesa” Otto opere su carta sorrette da leggii disposte in cerchio senza fine né inizio. Perpetuarsi ciclico, mutevole di un eterno infinito.
Un dialogo senza parole: di segni, sguardi, pensieri, idee, sentimenti e
sensazioni. Il repertorio di colori: al limite del monocromo. L’opera
calata in una dimensione che sospende il senso del tempo inesauribile
raccordo tra il non c’è più e il ci sarà. Con questa installazione
ho voluto rappresentare il concetto di attesa, di sospensione dal tempo.
Spesso viviamo in attesa che qualcosa accada (oggi più che mai); le
nostre aspettative ci alienano dal reale proiettandoci mentalmente nel
futuro. L’attesa è qualcosa che ci accompagna costantemente facendoci
oscillare tra speranza e tormento, a volte questa inquietudine ci
distrae dal vivere pienamente il presente, altre volte invece rende più
sensibile la nostra coscienza, più vigile e attenta a cogliere le minime
sfumature prima della loro resa al tempo. Credo che la mia ricerca
rimandi spesso al senso del tempo: è come racconto intimo che raccorda
il passato al presente, un guardare avanti e indietro, la necessità di
lasciare una traccia che in quanto tale è presenza e insieme assenza e
perdita >>
In questi giorni Milano si è fermata, o perlomeno ha rallentato: spazi
espositivi e culturali chiusi, aggregazioni negate, gente che si sente
in quarantena e che attende tempi migliori, un po’ presa dalla paura e
un po’ speranzosa che tutto sia solo un attimo transitorio. In questo frangente il tempo della città si è come sospeso, mentre nel resto del mondo continua a scorrere a varie velocità.
La velocità con cui il tempo scorre per ciascuno di noi, che ovviamente
è un concetto diverso dal matematico scorrere dei secondi che si
succedono uno uguale all’altro, richiama la differenza tra tempo e
durata, di bergsoniana memoria. Da un lato infatti abbiamo il tempo
della scienza, osservabile, misurabile, analitico, certo, ma anche
asettico nel suo succedersi concatenato; dall’altro quel coacervo di
sensazioni e stati mentali, che ognuno di noi vive non in maniera
sequenziale e matematicamente scomponibile, ma come un continuo fluire,
sulla cui velocità percepita è enorme l’influsso dello stato psichico di
ciascuno. Lo stesso evento, che il tempo misura come identico, può
avere durata estremamente differente per ciascun essere umano che abbia
occasione di viverlo: a volte pochi minuti sembrano un’eternità che non
vuole saperne di passare e il tempo sembra letteralmente sospeso, altre
volte intere ore volano via, senza che ne abbiamo percezione, convinti
che siano passati pochi attimi. Ognuno di noi ha avuto esperienza di
questa differenza, che rappresenta uno dei grandi misteri dell’uomo e
della sua mente: il tempo che cerchiamo costantemente di ingannare
finisce sempre per ingannare noi, allontanandosi praticamente sempre,
nella percezione di ognuno, dal semplice dato misurabile. Bergson
concludeva che la durata è l’unico tempo che esiste per ciascuno di noi:
sicuramente è l’unico che possiamo percepire direttamente, per il quale
non abbiamo bisogno di astrazione – come invece accade col tempo della
scienza – per misurare ogni singolo attimo.