mercoledì 18 ottobre 2017



MARTA MANCINI
Il silenzio del vento


dal 14 al 28 ottobre 2017

Contemporaneo Senigallia
piazza Garibaldi, 12


a cura di Martina Majolatesi 




















dialogo 2015
5 carte cm 50x40
tecnica mista






senza titolo 2017
olio su tela, cm 140x120




cemento, cielo e vento 2017
olio su tela, cm 100x100

 





cemento, cielo e vento 2017
olio su tela, cm180x160


il silenzio del vento 2017
olio su tela, cm 120x100 ognuno




C’è il silenzio inquietante e seducente della tela bianca prima della genesi dell’opera, il silenzio del tempo della

sedimentazione del segno, il silenzio di chi sosta davanti all’immagine, la muta pronuncia dei suoi occhi.

Nelle severe partiture di Marta Mancini il silenzio ha l’intensità dei bruni e dei neri, un mare denso e profondo

che serba e rivela, specchio alla memoria, in cui svuotare lo sguardo per poi alzarlo su orizzonti abrasi dove la

trama della tela vibra e aleggiano soffi di luce, vaghe intemperanze del segno, pollini di pigmenti e di olio di lino

evaporato.



Scrive Marta:

“Questi lavori nascono dopo un viaggio

in un’isola: la Sicilia

dentro un’opera: il Grande Cretto di Burri.

Solo cemento, cielo e vento

solo silenzio.

Un Nulla perfetto

di memoria e presente

in cui ritrovarsi.”



Un invito a cedere al silenzio, al respiro lento dello sguardo.



Martina Majolatesi

 


 Orario: dal martedì al sabato 9:00-12:30/ 16:00-19:30; domenica 16:00-19:30 



lunedì 9 ottobre 2017

13ma Giornata del Contemporaneo_Il silenzio del vento











 




MARTA MANCINI

Il silenzio del vento

14 ottobre – 28 ottobre 2017

Contemporaneo 
Senigallia  P.zza Garibaldi, 12

Inaugurazione sabato 14 ottobre ore 18.00









C’è il silenzio inquietante e seducente della tela bianca prima della genesi dell’opera, il silenzio del tempo della
sedimentazione del segno, il silenzio di chi sosta davanti all’immagine, la muta pronuncia dei suoi occhi.

Nelle severe partiture di Marta Mancini il silenzio ha l’intensità dei bruni e dei neri, un mare denso e profondo che serba e rivela, specchio alla memoria, in cui svuotare lo sguardo per poi alzarlo su orizzonti abrasi dove la trama della tela vibra e aleggiano soffi di luce, vaghe intemperanze del segno, pollini di pigmenti e di olio di lino evaporato.


Scrive Marta:

“Questi lavori nascono dopo un viaggio

in un’isola: la Sicilia
dentro un’opera: il Grande Cretto di Burri.
Solo cemento, cielo e vento
solo silenzio.
Un nulla perfetto
di memoria e presente
in cui ritrovarsi.”


Un invito a cedere al silenzio, al respiro lento dello sguardo.


Martina Majolatesi




 13ma Giornata del Contemporaneo 
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