mercoledì 15 novembre 2023

 

MARTA MANCINI | light 














7 ottobre | 12 novembre 2023

palazzo santoni JESI

testo di MARTINA MAJOLATESI



 olio su tela cm 60x50






olio su tela cm 100x80







olio su tela cm 150x120





  olio su tela cm 150x120




olio su tela cm 100x80






















olio su tela cm 40x60 (dittico)





olio su tela cm 20x20





olio su tela cm 20x20








olio su tela cm 25x60 







olio su tela cm 25x20









Il titolo che Marta Mancini sceglie per questa serie di lavori trattiene

nel termine inglese la sua duplice natura di sostantivo “luce” e di

aggettivo “leggero”.

Dopo i giorni dell’abbandono le finestre del suo studio si aprono e fanno

entrare aria-luce che risveglia all’opera il grembiule verde appeso,

le tele rivoltate sui telai, i pennelli, le spatole, i tubetti di colore;

testimone silente l’esile chiavarina.

La luce di Marta è la luce morbida dell’alba, rarefatta, lenta e attenta

a ogni passaggio cromatico, a ogni più lieve sfumatura. E’ la luce della

tela bianca che attende l’ombra del segno per iniziare a respirare:

ecco allora verdi brumosi e umidi, pallidi rosa bisbigliati, leggeri

grigi ardesia assecondare orizzontalmente la tela sino al segreto del

bianco.  

A volte il pennello lascia una riga retta, netta, precisa come il filo

teso della ragione, un contrappunto geometrico, una postilla d’ordine che

acquieta lo sciamare del colore. A volte il segno di-vaga randagio,

libero di sbagliare, a volte resta l’eco, l’impronta della pennellata

abrasa, perché la tela è anche sudario che accoglie ciò che

è sottratto, lo scarto, il rimosso e lo riscatta, lo fa ascendere

alla luce, perché la luce di Marta è una luce setacciata dal buio, si

nutre di desiderio e di mancanza, la luce del respiro, la luce del rito,

 

la luce del re-incanto.

MARTINA MAJOLATESI 







video MARTA MANCINI
ph FRANCESCA TILIO
musica ALEXANDRE MANUEL

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